Non è un paradosso che la musica, con la sua armoniosa architettura di misure e geometria, possa produrre quasi irrazionalmente emozioni forti con un linguaggio comprensibile per chiunque. La musica trascende il reale ed unisce tempo e spazio: essa e il suo linguaggio universale, infatti, esistevano ancor prima di essere inventati.
Lo stesso sentimento irrazionale lo si prova con il vinile. Ha il potere di recuperare quel sapore nostalgico di una musica d’altro tempo: quella da godersi, senza la possibilità dell’odierno skip selvaggio, sentendosi parte di quel fragile equilibrio che si crea tra il disco e la puntina.
È il 2007 e siamo negli USA quando un raduno di proprietari e impiegati di negozi di dischi indipendenti dà vita al Record Store Day: la giornata dedicata al culto della musica e del vinile, con le loro emozioni e la loro essenza. Celebrato a livello internazionale il terzo sabato di aprile di ogni anno, questo evento è occasione di performances, incontri con artisti e soprattutto di stampa di vinili in edizione speciale e rarità pubblicate in esclusiva. Il 2023 è stato l’anno di artisti come John Lennon, U2, Pearl Jam, Mina, Renato Zero, Fabrizio De André, Lucio Battisti e altri. Il Record Store Day raggiunge il culmine della sua celebrazione nel promuovere l’importanza dei negozi di dischi come comunità aggreganti. Vicious Store ha festeggiato la sua nona edizione nel modo giusto. T-shirt realizzate ad hoc e l’attenta selezione di vinili a cura di Michele Costante, Mistico, Sprezzi & MRCLD e Ninni Laterza hanno accolto gente proveniente da tutta la Valle d’Itria promuovendo quel concept di aggregazione che ha sempre contraddistinto non solo lo store ma la musica in generale. Riunire nello stesso posto persone appartenenti a mondi apparentemente distanti, ma che in quel contesto hanno un interesse comune che non faticano a tessere in una visione condivisa, non significa solo identificarsi come una comunità aggregante ma aver appreso uno dei lati migliori della musica: la sua universalità.
Il vinile non è semplice nostalgia, ma un culto. Estrarre il disco dalla copertina, posizionare questo e la puntina del giradischi è un atto di devozione. È un rituale simile ad una preghiera, capace di unire più generazioni. La musica infatti ha un inizio ma mai una fine, ha la capacità di arrivare dove le parole non possono. “E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire”. Cantava così Battiato ed è piacevole pensare che quel maestro sia proprio la musica, perché con essa è più semplice emozionarsi sino a vedere la luce anche quando è buio. Celebriamo la musica ogni giorno, ascoltandola e parlandone, e vediamoci al prossimo Record Store Day: per noi di Vicious sarà il decimo e vogliamo stupirvi.